Principi metodologici che seguo

Il mio genere di potenziamento dello studio consiste nell'insegnare ad acquisire le strategie più efficaci per ognuno, in base alle forze e alle debolezze peculiarie e che non sono uguali per tutti; ciò viene spesso dato per scontato, pensando che per riuscire a scuola basti l'impegno. Ma l'impegno senza un corretto metodo in alcuni ragazzi può determinare la mancanza dei risultati sperati, e l'innescarsi di un circolo vizioso di demotivazione, basso rendimento e scarsa autostima.

Imparare a gestire i compiti e l'attività scolastica in modo autonomo non è una capacità innata e non è una prerogativa di pochi eletti, ma può essere coltivata e potenziata.


Principi metodologici

  • Individuare la propensione di apprendimento

    Ci sono studenti che preferiscono ascoltare che imparano meglio, ricordano esempi e storie interessanti.

    Studenti che prediligono l’approccio visivo e che hanno bisogno di aiuti come video, slide, grafici, cartelloni.

    Studenti che preferiscono un approccio fattivo, che hanno bisogno di sperimentare in modo pratico attività che li coinvolgano direttamente con esperimenti e attraverso la manipolazione, la creazione e la collezione di oggetti

    Studenti che prediligono la lettura-scrittura: questi ultimi imparano più facilmente tramite la scrittura, facendo delle liste, prendendo appunti

  • Partecipazione attiva

    La ripetizione standardizzata, basata su un’ennesima spiegazione, di solito non rappresenta il modo migliore per imparare e sedimentare le conoscenze. Un apprendimento efficace richiede un ragionamento sull’argomento. Gli studenti vengono spronati a farsi delle domande e formulare degli esempi del concetto, a collegare quanto appreso con quanto già sedimentato nelle loro conoscenze e/o competenze. Devono poter prendere coscienza di cosa rende difficile un determinato argomento o una determinata materia e trovare la via più adatta a superare il blocco, la paura di non riuscire e a comprendere.

  • Provare a spiegare a qualcun altro l’argomento

    Mettersi nei panni di chi deve spiegare chiaramente un argomento a un’altra persona spinge il ragazzo a riorganizzare mentalmente il contenuto, a fare una scaletta espositiva e ad usare un linguaggio chiaro ed articolato. L’importanza di questo momento è la costruzione delle mappe concettuali, e capire che l’apprendimento non consiste solo nell’assorbire informazioni passivamente ma richiede l’elaborazione dei contenuti e il loro collegamento con altre materie o con situazioni reali.

  • Brainstorming

    Tutti i partecipanti sono incoraggiati a discutere e condividere le loro conoscenze formando connessioni creative tra le conoscenze precedenti e quelle nuove.

  • Stimolare la curiosità e l’indagine

    Invito i ragazzi, una volta finito lo studio di un argomento a porre domande originali sullo stesso o a cercare delle curiosità. La ricerca può essere anche fatta in Internet.

  • Materiale

    Invito sempre i ragazzi ad avere il famoso “quaderno della brutta copia” da usare per tutti gli appunti ed i pensieri. Mi piace far usare matite colorate, post-it, pennarelli ed evidenziatori. L’impatto visivo, colorato, da movimento e non rende lo studio piatto. L’estetica è importante anche a livello di presentazione dei compiti, rende una semplice pagina di esercizi una produzione caratteristica della persona, con un’anima. Quasi un’opera d’arte.

     

  • Ordine

    Una parola magica. Riuscire a tenere in ordine libri e quaderni, ma anche scrivanie e tavoli da lavoro lo ritengo un buon punto di partenza. Un ordine esterno spesso aiuta ad avere un ordine mentale.

  • Atteggiamento positivo verso lo studio e la scuola

    Questa è la cosa a cui tengo di più. Il messaggio che cerco di far passare è l’importanza della possibilità di studiare, di aprire la mente a nuove conoscenze. La possibilità di un futuro tutto da scrivere e una strada da percorrere con consapevolezza e dedizione. La fortuna di avere una scuola pubblica con docenti preparati e volti ad aiutare i ragazzi ( nonostante la crisi che sta attraversando il nostro sistema scolastico è dovere di ogni educatore mettere il seme della fiducia). Il pensiero positivo rende semplicemente più elastici e flessibili nel gestire le sfide della scuola.